Report della settimana dal 03 al 09 #36 a cura dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina da IMEMC News (fonte)
Attività non violenta
Nei villaggi di Bil’in, Ni’lin e Al Nabi Saleh nel centro della Cisgiordania si sono tenute le consuete manifestazioni non violente. Le truppe israeliane hanno usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti disarmati. Sia gli abitanti di Bil’in che Ni’lin insieme ai volontari internazionali ed israeliani sono riusciti a raggiungere il muro israeliano costruito sulle terre dei contadini.
Al Nabi Saleh i soldati hanno attaccato la manifestazione all’ingresso del paese. Successivamente hanno preso d’assalto il villaggio e sparato gas lacrimogeni nelle case dei residenti.
Anche a Kufer Kadum, a nord della Cisgiordania, le truppe israeliane hanno attaccato la consueta manifestazione pacifica settimanale. A causa della inalazione dei gas lacrimogeni molti residenti sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari.
Attività politica
L’Autorità Nazionale Palestinese ha denunciato che media israeliani hanno fatto girarela notizia che il presidente palestinese Mahmoud Abbas avrebbe lavorato per l’intelligence della ex Unione Sovietica. Per l’ANP si tratta di un tentativo di boicottare l’incontro diretto, senza intermediazioni, proposto da Putin tra Abbas e Netanyahu.
I Palestinesi sostengono che queste accuse ricordino quelle contro Yasser Arafat che, quando era sotto assedio nel suo ufficio di Ramallah, a causa dei suoi rapporti con l’Unione Sovietica, era stato accusato di essere un ostacolo alla pace.
Il vertice è stato proposto dal presidente russo per esaminare le possibilità di una ripresa dei colloqui di pace tra Israele e palestinesi.
In questi giorni l’Osservatorio Permanente Palestinese presso le Nazioni Unite ha inviato una lettera, con il resoconto di tutte le azioni illegali compiute dagli israeliani, ai vari organi delle Nazioni Unite, tra cui il Segretariato generale, il Consiglio di Sicurezza ed il Consiglio dei diritti umani.
Nella lettera si fa riferimento alla denuncia, anche con recenti prese di posizione, della comunità internazionale che considera gli insediamenti di Israele sia a Gerusalemme Est occupata che in Cisgiordania come illegali. Nonostante questo Israele sta continuando con la politica di occupazione illegale, in particolare nella Gerusalemme est occupata, senza che nessuno abbia preso alcun provvedimento. L’Osservatorio Permanente ha invitato tutte le parti interessate ad esercitare pressione su Israele per cessare con la politica degli insediamenti. Questo per favorire il bene della pace nella regione, che sta vedendo assottigliarsi sempre più la soluzione a due stati.
Avvenimenti in Cisgiordania ed a Gaza
Nel campo profughi di Shu’fat, a nord est di Gerusalemme, Mustafa Nimir, di 24aa, è stato ucciso e suo cognato Ali è stato gravemente ferito. Le truppe israeliane lunedi 05/09 hanno invaso il campo ed hanno sparato contro la loro auto. In un primo momento l’esercito israeliano ha affermato che i due palestinesi avevano cercato di speronare i soldati con la propria auto. Ma con l’analisi di un video ripreso con CCTV, e con l’aiuto di foto e di testimoni oculari si è potuto dimostrare che i soldati hanno aperto il fuoco deliberatamente senza essere stati provocati. A questo punto hanno cambiato la loro versione per dire che la sparatoria è stato un errore su cui avrebbero indagato.
L’esercito li ha accusati di avere una guida ‘pericolosa ‘ e che erano sotto l’effetto di alcool. Ad Ali, che si trova in gravi condizioni in un ospedale israeliano, è stato negato il permesso di essere visitato dalla sua famiglia. Al momento è incriminato dai militari israeliani per guida pericolosa.
Nella città di Sebastia e nel campo profughi di Balata fonti mediche palestinesi hanno riferito che i soldati israeliani hanno sparato e ferito tre palestinesi.
Mercoledì 07/09 ad ovest di Hebron nella città di Beit Ola, su una superficie di più di 40 dunam (1 dunam = 1000 mq), i soldati israeliani hanno sradicato circa 800 piante di ulivo e distrutto due pozzi d’acqua. L’esercito ha sostenuto che la terra in cui si trovavano le piante ed i pozzi è di “proprietà dello stato”.
Questa settimana durante le invasioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est le truppe israeliane hanno arrestato più di 60 civili palestinesi, tra cui 9 bambini.
A Gaza, venerdì 09/09 è stato ucciso un ragazzo di 18 anni. Abed-Alrahman Al Dabagh, questo il nome del ragazzo, è stato colpito delle forze Israeliane quando hanno aperto il fuoco contro i civili palestinesi che si trovavano vicino alla recinzione di confine nella città Dier Al Balah.
Mercoledì 07/09 a Gaza al largo della costa, navi della marina israeliana hanno aperto il fuoco con veri proiettili verso pescatori palestinesi. Hanno poi arrestato i pescatori e sequestrato le loro barche.
Sempre a Gaza molti siti di addestramento militare di diversi movimenti politici sarebbero stati colpiti dal fuoco israeliano all’alba di Martedì (06/09). L’esercito israeliano ha detto che stavano rispondendo al fuoco diretto contro i soldati israeliani, di stanza nei pressi del confine settentrionale dell’enclave costiera sotto assedio.
Questo report è stato redatto da George Rishmawi ed Eman Abedraboo-Bannoura e dai corrispondenti Rami Almegahri e Ghassan Bannoura.