Naturalmente sapete tutti dell’omicidio della ragazzina israeliana avvenuto il 30/06/16. E lo sapete tutti perché tutti i giornali e telegiornali di tutto il mondo ne hanno parlato. Quello che forse non tutti sapete sono le morti di ragazzi, donne, e uomini palestinesi avvenute questa settimana. Scusate il poco delicato conteggio ma è curioso che, nonostante il rapporto tra morti israeliani e morti palestinesi in questi ultimi anni varia, a seconda delle settimane, da circa 10:1 a circa 400:1, nella stampa italiana ed in genere in tutta la stampa occidentale queste morti non contino e soprattutto non ci si interroghi.
La povera Hallel Yaffe Ariel, questo il nome della tredicenne, naturalmente non ha nessuna colpa e l’unica sua terribile sciagura è stata quella di essere figlia di irresponsabili genitori andati ad abitare nell’insediamento di Kiryat Arba, in terra rubata ai palestinesi, istigati dal Dittatore sionista Netanyahu. Dittatore che ha chiesto alla leadership palestinese di fare cessare questi atti di violenza. Netanyahu sa bene che questi ragazzi non rendono conto di quello che fanno a nessuna leadership palestinese. L’unica persona che può togliergli dalle mani il coltello è solo lui, smettendo di rubare le terre ai palestinesi e cessando di costringerli ad una vita fatta di privazioni ed umiliazioni.
Di seguito il consueto rapporto settimanale di IMEMC (fonte)
Attività non violenta
Durante la protesta settimanale nel villaggio Kufer Kadum due residenti sono stati colpiti da normali proiettili non ricoperti di gomma. Altri sono stati trattati per gli effetti della inalazione di gas lacrimogeni lanciati dalle truppe israeliane. Queste, dopo aver invaso il paese, hanno anche sparato candelotti nelle case dei residenti .
A Bil’in e Ni’lin, i manifestanti sono riusciti a raggiungere il muro israeliano. Nel villaggio di Al Nabi Saleh, appena gli abitanti hanno raggiunto l’ingresso del villaggio le truppe israeliane gli hanno sparato diversi colpi di proiettili rivestiti di gomma.
Nel villaggio di Ni’lin, lacrimogeni sparati dai soldati israeliani hanno causato l’incendio di un vicino uliveto di proprietà di agricoltori locali. Prima di riuscire a domare le fiamme diversi ulivi sono andati distrutti.
Attività Politica
Il capo negoziatore palestinese, Saeb Eriqat, ha detto che l’ultima dichiarazione del Quartetto per la pace in Medio Oriente non è equilibrata e che l’Autorità Nazionale Palestinese, avrebbe presto emesso un comunicato ufficiale. Nel frattempo, il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudaina, gli ha fatto eco, dicendo che il riferimento, per tutte le iniziative di pace, deve essere il piano di pace degli stati Arabi.
Il Quartetto aveva in precedenza chiesto la sospensione degli insediamenti illegali da parte degli israeliani e la cessazione degli atti di violenza da parte palestinese.
All’inizio della settimana, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha ribadito la sua adesione sia alla iniziativa di pace francese, sia all’iniziativa degli Stati Arabi. Il Quartetto, composto dall’ Unione Europea, Stati Uniti, Russia e Nazioni Unite, è stato invitato alla conferenza internazionale di pace promossa dalla Francia.
Passando ad altre notizie, la Turchia ed Israele hanno raggiunto un accordo sulla ripresa delle loro relazioni, in cambio di una promessa israeliana di allentare parzialmente l’assedio israeliano di Gaza.
La Turchia nel 2010 aveva interrotto i rapporti diplomatici con Israele, dopo che la marina israeliana aveva ucciso 9 turchi, che, a bordo della Mavi Marmara insieme a decine di internazionali, navigavano verso la Striscia di Gaza.
Per IMEMC Notizie, Rami Almeghari da Gaza.
Cosa e’ successo in Cisgiordania e Gaza
Al checkpoint di Qalandia, che separa Ramallah, la città al centro della Cisgiordania, da Gerusalemme, Taiseer Habash di 65 anni è stato ucciso. L’omicidio è avvenuto quando i soldati hanno attaccato dei palestinesi che cercavano di attraversare il posto di blocco per raggiungere Gerusalemme per assistere all’ultimo Venerdì di preghiera del Ramadan. Nell’attacco militare sono stati feriti più di 10 civili.
In precedenza Venerdì mattina (01/07), soldati israeliani hanno ucciso una donna palestinese incinta vicino alla moschea di Ibrahim, a sud della città Cisgiordana di Hebron. Testimoni oculari hanno confutato le affermazioni dei militari che parlavano di un tentativo di accoltellamento. Sara Ata Tarayra, di 27aa, di Bani Neim, paese vicino a Hebron, era una donna sposata ed aspettava un bambino. Testimoni oculari hanno detto che una soldatessa ha ordinato alla donna di seguirla in una stanza per una perquisizone, spruzzandole in faccia dello sray urticante. Questo ha fatto reagire la donna che si è messa a correre ed a quel punto altri soldati le hanno sparato uccidendola.
Giovedì sera (30/06) nella città costiera di Netanya, due israeliani sono rimasti feriti in seguito all’ attacco di un palestinese che è stato ucciso da colpi di arma da fuoco da parte di un israeliano armato.
Questo è’ il secondo attacco compiuto Giovedi (30/06). Al mattino infatti , nella colonia illegale di Kiryat Arba, a Hebron, città Cisgiordana palestinese, una ragazzina israeliana, di 13aa, è stata accoltellata e uccisa da un palestinese . Il giovane è stato identificato come Mohamed Tarayra di 17 aa. La ragazzina uccisa si chiamava Hallel Ariel, di 13aa.
Domenica scorsa (26/06) soldati israeliani hanno fatto irruzione nella moschea di Al Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme, scontrandosi con numerosi fedeli e ferendo decine di palestinesi.
Inoltre le forze israeliane hanno condotto almeno 45 incursioni militari nelle comunità palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est occupata. Durante queste incursioni, le truppe israeliane hanno arrestato almeno 55 civili palestinesi, tra cui 18 bambini.
Nella striscia di Gaza questa settimana, Lunedi (27/06) e Venerdì (01/07) navi della marina israeliani hanno attaccato i pescherecci palestinesi vicino al litorale di Gaza City. Inoltre Martedì (28/06) e Giovedì (30/06) le truppe israeliane di stanza al confine meridionale di Gaza hanno preso di mira agricoltori e pastori costringendoli a lasciare le loro terre.
Per IMEMC News George Rishmawi