Attività nonviolente
Questo ultimo venerdì le manifestazioni nei villaggi della Cisgiordania si sono svolte in solidarietà con il prigioniero politico Bilal Kayed, in sciopero della fame da oltre due mesi.
A Kufr Qaddum molti residenti del villaggio sono stati attaccati dalle truppe durante la protesta, subendo gli effetti dei gas lacrimogeni. Anche dopo la protesta i soldati israeliani hanno sparato gas lacrimogeni contro le abitazioni e, prima di abbandonare il villaggio, hanno danneggiato l’impianto comune della rete elettrica.
A Bil’in, nel centro della Cisgiordania, i manifestanti si sono trovati faccia a faccia con l’esercito appena prima di poter raggiungere i cancelli che chiudono le entrate al villaggio, senza che ci fossero particolari scontri. A Ni’lin invece ci sono stati alcuni scontri sotto il muro dell’apartheid, barriera che divide gli agricoltori palestinesi dai propri terreni coltivabili annessi dalle colonie israeliane. Ni’lin si trova ad appena 3 chilometri dalla cosiddetta greenline, che separa i territori occupati nel 1948, riconosciuti come Israele, dalla Cisgiordania
Nel villaggio di Nabi Saleh l’esercito ha attaccato la manifestazione già al distributore di benzina che sta all’entrata del paese. I soldati, come spesso fanno, hanno sparato diverse raffiche di proiettili rivestiti e gas lacrimogeni contro i manifestanti e in direzione della abitazioni. Alcuni abitanti del villaggio hanno dovuto ricorrere a trattamenti medici in seguito all’inalazione di gas lacrimogeno.
La Politica
I palestinesi si mettono in guardia contro le azioni israeliane nei territori palestinesi occupati. Nel mentre ci si prepara per le elezioni dei consigli municipali.
Hanan Ashrawi, membro del comitato esecutivo della OLP, ha richiesto un intervento nazionale per prevenire una progressiva escalation israeliana sul territorio. La politica palestinese, che ha ricordato l’illegalità delle colonie israeliane a Gerusalemme Est, si è scagliata contro la decisione del governo israeliano di erigere altre cinque postazioni di polizia israeliana all’interno dei quartieri palestinesi della città. Ha aggiunto che le forze di occupazione israeliane, nel loro portare avanti azioni militari nei territori classificati come Area C in Cisgiordania, stanno devastando l’economia palestinese, sradicando centinaia di ulivi appartenenti ai palestinesi che, risiedendo in quell’area, sono totalmente in balia di Israele.
Riguardo alla situazione politica interna, i partiti progressisti palestinesi, tra i quali il FPLP e il FDLP, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta riguardo alle elezioni dei consigli municipali, asserendo che si tratti di un momento politico importante, da considerarsi un momento fondamentale nell’evoluzione della situazione politica palestinese, che vede ora i due più grandi partiti rivali in opposizione: da una parte il partito del presidente Mahmoud Abbas e dell’altra il partito Hamas.
Le elezioni municipali sono programmate per il prossimo ottobre a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.
Eventi in Cisgiordania e Striscia di Gaza
Mercoledì un anziano palestinese è morto dopo essere stato investito da un colone israeliano nelle vicinanze di Nablus. L’ottantacinquenne Moussa Salmman era sul suo asino e pascolava il suo gregge quando un colone su una motocicletta gli è andato addosso. Il colone israeliano ha poi abbandonato la scena senza soccorrere il vecchio.
Lo stesso giorno quattro palestinesi sono stati feriti dai soldati israeliani durante la loro invasione al campo profughi al-‘Amari, nella città di Ramallah. All’entrata dei soldati nel campo, è iniziato lo scontro con i soldati. Le pietre dei ragazzi palestinesi contro i proiettili e i gas lacrimogeni delle forze d’occupazione. Secondo fonti locali i quattro feriti siano stati colpiti da proiettili veri.
Qualche giorno prima, nove civili palestinesi sono stati feriti, all’alba di martedì, durante un assalto delle truppe israeliane al campo profughi Dehishe, a Betlemme. I soldati sono entrati nella abitazioni dei palestinesi e, alla reazione dei giovani del campo, hanno sparato munizioni contro di loro. Non sono stati riportati feriti.
Nel mentre, Sabastia, centro abitato palestinese nella zona di Nablus, è veniva invasa dall’esercito israeliano, accompagnato da bulldozer militari che hanno demolito un ristorante e un negozio di porcellana. Il motivo della demolizione sarebbe che entrambe le attività avevano sede in Area C, che è una zona totalmente controllata, sia amministrativamente che militarmente da Israele.
Inoltre, diverse jeep militari israeliani, anche queste accompagnate dai bulldozer, sono entrate nelle stesse ore ad Um al-Kheir, un villaggio vicino a Hebron, e hanno demolito cinque capanne beduine. Nel villaggio abita una piccola comunità beduina e le abitazioni sono state costruite con finanziamenti dell’Unione Europea. Questa è una delle tante azioni israeliane di demolizione, con lo scopo di allargare le colonie adiacenti.
Questa settimana le invasioni militare israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme Est sono state in tutto 70. 44 civili palestinesi sono stati sequestrati dall’esercito occupante, tra i quali 3 bambini.
Nella Striscia di Gaza, otto operai palestinesi sono rimasti feriti quando mercoledì mattina un tunnel gli è crollato addosso mentre ci lavoravano. Secondo fonti locali il tunnel si trova a est di Gaza City. Fortunatamente le ferite per i lavoratori non sono gravi, tuttavia sono stati ricoverati all’ospedale più vicino.
Da quando Israele ha implementato il suo blocco nell’enclave costiera, dal 2007, i tunnel tra Gaza e Egitto sono diventati la maggior risorsa per far entrare nella Striscia cibo e medicine per oltre un milione e seicentomila persone.
Conclusione
Questo è tutto da La settimana in Palestina. Questo era il report degli avvenimenti dal 29 luglio al 6 agosto 2016 dai territori occupati.
Per ulteriori news potete visitare il sito imemc.org.
Report a cura di George Rishmawi e Ghassan Bannoura.
Traduzione in italiano a cura di Associazione Amicizia Sardegna Palestina