Attività nonviolente

Anche questa settimana si sono svolte le proteste del venerdì al centro della Cisgiordania nei villaggi di Bil’in, Ni’lin e Nabi Saleh, e a nord, vicino a Nablus, a Kufr Qaddum, villaggio nel quale la protesta si ripete anche il sabato. Sia a Bil’in che a Ni’lin i manifestanti sono riusciti a raggiungere il muro di separazione senza grossi problemi.
A Nabi Saleh, invece, i partecipanti alla protesta pacifica sono stati attaccati all’entrata del villaggio con raffiche di cosiddetti rubber-coated bullets, ovvero proiettili in acciaio ricoperto di gomma sparati dai soldati israeliani. Questo tipo di munizioni talvolta può essere letale; uno di questi proiettili ha fatto una vittima anche il mese scorso a Gerusalemme Est.
A Kufr Qaddum l’esercito israeliano utilizza spesso queste munizioni; all’ultima protesta di venerdì, infatti, tre manifestanti sono stati colpiti e feriti a seguito delle raffiche sparate dai soldati. I militari hanno continuato l’attacco anche alla fine della protesta, sparando gas lacrimogeni all’interno della abitazioni del villaggio.

 

La politica

Il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha dichiarato di voler essere sicuro che la pace tra palestinesi e israeliani sia raggiunta tramite la soluzione a due stati prima della fine del suo mandato a novembre. Nel mentre, l’ANP continua a insistere sul bisogno di una pace che sia basata sulla legittimazione internazionale e, quindi, sull’iniziativa francese (iniziativa contro la quale si sono schierati il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e anche diverse associazioni europee di solidarietà con i palestinesi: Democratic Palestine Committees – Germania; l-Karmel Society – Germania; Democratic Social Platform – Germania; Handala Palestinian Cultural Forum – Austria; Arab Palestinian Democratic Union – Italia; Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network – Europa).

Per quanto riguarda la politica locale, la Palestina si prepara alle elezioni municipali in Cisgiordania e a Gaza che si terranno a ottobre. Vari partiti palestinesi si sono espressi riguardo all’importanza di osservare un processo regolare democratico in questa prossima chiamata alle urne.

Eventi in Cisgiordania e Gaza


Mohammad Abu Hashhash,
 hebron17 anni, è stato ucciso martedì sera dai soldati israeliani al campo profughi al-Fawwar, a sud di Hebron.
Durante l’incursione sono stati feriti altri 19 palestinesi, 5 dei quali in maniera grave. Gli scontri si sono verificati a seguito dell’invasione di centinaia di militari israeliani che perquisendo abitazioni in modo casuale avevano danneggiato le proprietà dei palestinesi.

Il Comitato dei detenuti palestinesi ha dichiarato che un ex-prigioniero politico è morto martedì per via di complicazioni nel suo stato di salute, dovute ad anni di cattività nelle carceri israeliani, nelle quali i trattamenti medici non erano adeguati alla sua condizione fisica. Naim Younis Shawamra aveva 46 anni ed era di Doura city, a sud di Hebron.

Lo stesso giorno le forze di occupazione hanno invaso diverse aree della Cisgiordania demolendo una decina di case e un’officina. Di mattina hanno demolito otto case a Sa’ir, a nord-est di Hebron e altre due a Beit Jala, distretto di Betlemme a maggioranza cristiana, mentre l’officina rasa al suolo dai bulldozer israeliani si trovava a Gerusalemme Est, dove anche un vivaio è stato danneggiato dai veicoli dell’esercito.
La scusa per demolire, come al solito, è la mancanza dei permessi di costruzione che dovrebbe rilasciare lo stesso esercito d’occupazione.

Il bilancio totale della settimana è di 72 invasioni militari nelle comunità palestinesi in Cisgiordania, durante le quali sono stati sequestrati 73 civili palestinesi, di cui 3 minorenni.

Nella Striscia di Gaza, questa settimana, la Marina Israeliana ha nuovamente attaccato i pescherecci palestinesi nelle acque territoriali palestinesi. Questa volta il fatto è avvenuto a Beit Lahia, a nord, e a seguito dell’attacco, i militari hanno sequestrato 5 pescatori e confiscato il loro peschereccio, trasportandolo al porto di Ashdod.

Per quanto riguarda la situazione delle risorse, l’unico impianto energetico della Striscia, giovedì, ha esaurito il carburante, e così solo un generatore è rimasto operativo. Anche quando pienamente operativo, l’impianto non è in grado di sopperire al fabbisogno energetico dei gazawi, pur con le reti israeliane ed egiziane. Ma il fatto che Israele non permetta, per via del blocco su Gaza, l’importazione del carburante necessario, rende la situazione energetica ancora più complicata.

Conclusione

Questo è tutto da La settimana in Palestina. Questo era il report degli avvenimenti dal 12 al 19 agosto 2016 dai territori occupati.
Per ulteriori news potete visitare il sito imemc.org.
Report a cura di George Rishmawi e Ghassan Bannoura.

Traduzione in italiano a cura di Associazione Amicizia Sardegna Palestina