Di e con Preziosa Salatino e Sabrina Vicari
Il 20 febbraio 1999 la drammaturga inglese Sarah Kane perde la sua battaglia contro la depressione e muore suicida a soli 28 anni.
Questo spettacolo, che vede in scena un’attrice e una danzatrice, tenta di indagare le complesse sfumature dell’animo femminile: il rapporto con la propria immagine, la non accettazione del corpo, la solitudine e la paura del confronto con l’altro. Ma è anche un atto di denuncia contro i limiti della psichiatria e l’accanimento terapeutico -“ non c’è nessun farmaco sulla terra/ che possa dare un senso alla vita”- .
In questo lavoro, la forza graffiante e dissacrante della parola incontra l’effimero silenzio della danza, dando voce e corpo alla sofferenza di un’anima in cerca di se stessa.