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"Un esempio ben riuscito di teatro di parola, intimistico e pervasivo che esce fuori dai palcoscenici e punta dritto allo spettatore." Manuela Pagano
Con: Michele Mulia, Sergio Monachello, Piero Macaluso, testo e Regia: Piero Macaluso.
Il testo è una riflessione sul mondo del lavoro in fabbrica in generale e sull'esperienza Fiat in Sicilia, a Termini Imerese. La nascita della fabbrica, le assunzioni, le lotte sindacali e la definitiva chiusura.
Tre idraulici improvvisati al lavoro, ex operai fiat, a turno tutti sono il protagonista Giosuè Carducci, omonimo del grande poeta. Tre storie che s'intersecano fino a fondersi in un unico racconto. L'assunzione in fabbrica in quota sindacale, la scoperta del mondo del lavoro, le sue regole, i suoi tempi e le contraddizioni epocali di una classe operaia ormai allo stremo, la cassa integrazione, la chiusura dello stabilimento e il licenziamento.
Il nostro protagonista racconta questa esperienza e la rivelazione, attraverso il proprio nome, di un mondo parallelo, quello della poesia, la poesia in versi e quella dell'esistenza che non andrebbe mai sacrificata ai ritmi disumani che la fabbrica impone.
La recitazione restituisce quella tradizione del racconto popolare che, pur senza essere 'cuntu siciliano' è la base del teatro di narrazione di questa regione, in quanto si tratta di "un italiano fortemente inquinato e contagiato da un siciliano armonioso, che evoca anche attraverso i propri suoni ciò che significa, in una
fusione di elementi diversi che testimoniano anche il disfacimento dei principi del giusto e dell’onesto nelle persone e nelle cose che lo circondano. Il modo di parlare dell’operaio Carducci non è un espediente letterario o formale per aggiungere vivacità ed espressività al personaggio ma la sua voglia di difendersi e
salvarsi dall’aggressione di una barbarie che uniforma le singole personalità degli individui privandoli di ciò che è specifico di ciascuno per renderli massa uniforme" (Valentina Sauro, dalla prefazione del libro Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat, La Zisa editore).
Produzione TEATRO ZETA - Associazione culturale di Termini Imerese
Biglietto: € 7,00
L'ingresso è riservato ai soci ARCI; é possibile associarsi presso Fontarò al costo di 5 euro, ricevendo una tessera valida fino al 30 Settembre 2020 in tutti i Circoli ARCI d'Italia.
Per Info e prenotazioni: 3293210304 (no sms); Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.