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La riconversione industriale in Sicilia è una terra promessa. E Termini Imerese ne è il caso più lampante. Dalla chiusura dello stabilimento Fiat sono passati otto anni. Eppure da quel 2011 nel palermitano si sono succedute più promesse che aziende, più tavoli ministeriali che operai, più proteste che soluzioni. Il presente è fatto di sfiducia e rassegnazione, di un governo finora capace di garantire solo gli ammortizzatori sociali, di un’azienda – Blutec, portata a Termini proprio da Fiat – sotto amministrazione giudiziaria.
Ma come siamo arrivati a tutto questo?
Come A Sud Sicilia crediamo che sia fondamentale studiare il passato per capire il presente e suggerire prospettive per il futuro. Riteniamo fondamentale che a raccontare i territori siano le persone che li vivono.
L’indagine sugli effetti che la “fabbrica” di Termini Imerese – nella sua crescita e decadenza – ha prodotto nei corpi, nelle famiglie, nelle comunità locali, è il cuore del libro che vi proponiamo, e su cui discuteremo insieme all’autore. Antropologo e figlio di un ex operaio dello stabilimento, Tommaso ha svolto un’importante ricerca sul campo – attraverso una serie di interviste agli attori sociali della cittadina palermitana.
Avremo inoltre il piacere di ospitare l'intervento di Vincenzo Comella, segretario provinciale della UILM.
Modera Andrea Turco, attivista di A Sud Sicilia e giornalista di Meridionews.
Seguirà l’aperitivo Fuori Mercato, a cura di Contadinazioni e Porco Rosso.