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Malaussène | Sebben che siamo donne | con Silvia Baraldini e Paola Staccioli
Sabato, 2. Aprile 2016, 19:15

Presentazione del libro di Paola Staccioli,
SEBBEN CHE SIAMO DONNE storie di rivoluzionarie
edito da DeriveApprodi.
Oltre all'autrice sarà presente Silvia Baraldini con la sua importante testimonianza!

seguirà la selezione di Rap Militante a cura di 4raro.
https://www.facebook.com/events/976483265753480/

* Il libro
è nato per dare un volto e un perché a una congiunzione. Nel commando c’era anche una donna, titolavano spesso i giornali qualche decennio fa. Anche.
Un mondo intero racchiuso in una parola. A sottolineare l’eccezionalità ed escludere la dignità di una scelta. Sia pure in negativo.
Nel sentire comune una donna prende le armi per amore di un uomo, per cattive conoscenze. Mai per decisione autonoma. Al genere femminile spetta un ruolo rassicurante. In un’epoca in cui sembra difficile persino schierarsi «controcorrente», le «streghe» delle quali si racconta nel libro emergono dal recente passato con la forza delle loro scelte.

* Dieci militanti politiche
Elena Angeloni, Margherita Cagol, Annamaria Mantini, Barbara Azzaroni, Maria Antonietta Berna, Annamaria Ludmann, Laura Bartolini, Wilma Monaco, Maria Soledad Rosas, Diana Blefari,
che dagli anni Settanta all’inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato le armi o effettuato azioni illegali all’interno di differenti organizzazioni e aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno.

* L'autrice
Paola Staccioli ha pubblicato libri su storia e tradizioni romane. Gli ultimi: 101 donne che hanno fatto grande Roma (Newton Compton 2011) e Fatto a mano. Aneddoti, curiosità e leggende per un’insolita storia di Roma e dei suoi mestieri (Iacobelli 2012). Ha ideato e curato quattro raccolte di racconti di scrittori italiani sulle lotte sociali e politiche: In ordine pubblico; Piazza bella piazza; La rossa primavera; Per sempre ragazzo.

* la testimonianza di Silvia Baraldini
Sarà presente anche lei all'evento: italiana attivista negli Stati Uniti, durante gli anni di piombo, e condannata a 43 anni di carcere per "associazione sovversiva". Racconterà la sua esperienza prima dell'estradizione in Italia a causa di condizioni avverse di salute, tra celle di isolamento e carceri di massima sicurezza, che la portano oggi ad essere qualificata dai più come una vittima della giustizia.