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Maratona Referendum Grecia - Diretta @Arci Porco Rosso
Domenica, 5. Luglio 2015, 21:00

MARATONA REFERENDUM GRECIA, DIRETTA AL PORCO ROSSO

Seguiamo, e commentiamo con ospiti autorevoli e meno, la diretta dei risultati del referendum greco.

Non la Grecia, ma tutta l'Europa, sta per affrontare una delle sfide più importanti dalla sua nascita.

Il referendum greco è, infatti, non un affare nazionale ma un affare che riguarda il diritto dei popoli all'autodeterminazione e vede contrapporsi non, come viene raccontato, chi vuol tornare alla dracma con chi vuole restare nell'euro, bensì chi crede ancora nel primato della politica e chi, invece, ritiene che il progetto europeo debba definitivamente diventare un progetto elitario, che allontana le persone vere dalla partecipazione e che, in sostanza, si basa sull'assenza di un'alternativa elettorale. Che si basa su ricette economiche che stanno mostrando la loro inefficacia nel migliorare la vita delle persone ma che ingrassano e rassicurano le banche ed i finanzieri.

La Merkel ha gettato la maschera, invitando i greci a votare si all'accordo e arrivando a sostenere che in caso di vittoria dei si è pronta a riaprire le trattative sulle misure proposte alla Grecia dalla Commissione. L'obiettivo dei tecnocrati europei è chiaro, ed è quello di far fuori l'unico governo che oggi in Europa mette in discussione le politiche di austerity, nato dall'evidente fallimento generato dai cinque anni di sostanziale commissariamento della Grecia.

Chiedere al paese ulteriori sforzi, dopo che le riforme imposte dalla Trojka hanno portato la disoccupazione giovanile oltre il 60 percento e nessun dato reale indica una ripresa, significa nient'altro che condannare la Grecia ad una perenne schiavitù.

Gli stessi Paesi che chiedono il rigore, poi, sono quelli che in passato hanno chiesto più volte, di fronte a situazioni eccezionali, soluzioni eccezionali. E' il caso della Germania nel dopoguerra o dei primi anni 2000, quando sforava il rapporto deficit/PIL e spiegava che quello era uno strumento di politica economica utile a rilanciare la propria economia.

La Commissione Europe non obbliga, poi, solo all'ottenimento di obiettivi di bilancio, ma pretende di determinare anche le politiche per raggiungerli. Politiche regressive, che mettono il risanamento tutto sulle spalle di chi ha pagato di più e che fanno esplodere la disoccupazione giovanile.

Se determiniamo che sono istituzioni la cui legittimità democratica è piuttosto remota a tenere in mano la sostanza del nostro destino, se accettiamo che tutti i governi possano essere ricattati al punto da rendere sostanzialmente inutile il momento elettorale, allora dobbiamo ridefinire il sistema politico europeo, allontanandolo anni luce dal progetto democratico federalista che era stato pensato da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi.

Qualsiasi cosa succederà in Grecia è già una conquista che sia sancito il fatto che siano le persone, sebbene sotto il ricatto espresso praticamente dalla totalità delle autorità politiche e monetarie europee e internazionali, a determinare finalmente qualcosa con la propria espressione di volontà.

Per tutte queste ragioni è un referendum che riguarda tutti noi.